Il cotone rappresenta la materia prima maggiormente impiegata nella realizzazione di tessuti da camiceria. I tessuti di cotone infatti, risultano i più adatti ad essere indossati direttamente a contatto con la pelle. La fibra di cotone è composta per il 95% da cellulosa, sostanza che conferisce alla fibra una buona resistenza all’usura e lavaggio, ottime capacità di assorbimento anche di coloranti. In aggiunta tale fibra risulta soffice, traspirante ed anallergica.
Il cotone è una fibra tessile naturale di origine vegetale, ottenuta appunto dalla pianta di cotone, appartenente alla famiglia delle Malvacee. È una pianta annuale con un ciclo vegetativo di circa sei mesi. Nel momento in cui il frutto di tale arbusto giunge a maturazione, si presenta una capsula nel cui interno vi sono da 5 a 8 semi, intorno ai quali si sviluppa una fitta peluria bianca. Proprio da questa peluria viene ricavato il lint, ovvero la fibra lunga fino a sei centimetri, pronta per passare alle operazioni successive.
La fase più importante è quella di filatura, nella quale le fibre tessili vengono unite al fine di creare un filato, per poi produrre il filo vero e proprio. Per ottenere un filo di alta qualità è fondamentale che il prodotto finale abbia resistenza, finezza, elasticità e colore uniforme. Queste caratteristiche sono determinate oltre che dai finissaggi, anche e sopratutto dalla provenienza della fibra. I cotoni prodotti in Egitto sono quelli più apprezzati perché molto resistenti, lucidi e fini; quelli prodotti in India, invece, sono scadenti perché di fibra grossa e ruvida, per questo sono i più economici sul mercato. Il maggior produttore di cotone al mondo è la Cina, seguita dagli USA.
La qualità di un filato viene definita dal suo titolo, ovvero il rapporto tra la sua lunghezza e il peso. Per quanto riguarda il cotone si usa la titolazione inglese “Ne”, quindi si conta il numero di matasse lunghe 840 iarde (768 m) per raggiungere una libbra (454g). Ad esempio, se il titolo è 80, significa, che ci vogliono 80 matasse, per raggiungere 454g. Quindi più alto è il titolo più fine risulta il filato.
Durante la fase di filatura si possono migliorare le qualità naturali della fibra. Ad esempio, grazie alla pettinatura si aumenta la resistenza e si conferisce al filato un aspetto lucido e poco peloso. La mercerizzazione, invece, lo rende più tenace, brillante e di facile tintura. Solo una volta ottenuti, i filati vengono uniti mediante il procedimento di torsione, per così creare il filo.
In seguito a questi passaggi avviene l’operazione di tessitura, fondamentale per creare il tessuto grazie all’intreccio di fili di ordito (verticali) e quelli di trama (orizzontali) secondo lo schema dell’armatura desiderata. I tessuti di cotone maggiormente utilizzati per quanto riguarda la camiceria sono: Popeline, Oxford, Piquet, Fil à Fil, Giro Inglese, Twill, Sea Island e Flanella.