L’abito da uomo, le regole per un business look di successo

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L’abbigliamento svolge un ruolo fondamentale sul lavoro: nella vendita così come ad un colloquio di lavoro la prima impressione è importante perchè spesso può essere l’unica che si può fare.

L’abbigliamento che si indossa sul posto di lavoro ha bisogno di ispirare fiducia e credibilità, e indica inoltre il livello e la posizione di chi lo indossa. Deve quindi trasmettere da dove si viene, ma soprattutto, dove si vuole arrivare: informazioni che si colgono da dettagli come il taglio dell’abito e dai materiali usati per confezionare l’abito, la camicia e la cravatta, ma anche le scarpe e le calze.

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L’abito da uomo è l’elemento base del guardaroba del businessman. Non si conosce il nome dell’inventore ma si sa che l’abito è nato alla fine del Seicento, evolvendosi fino agli anni Trenta del Novecento, per poi rimanere sostanzialmente immutato: un completo formato da giacca e pantalone dello stesso tessuto. Da allora le poche innovazioni hanno riguardato nuovi metodi di produzione industriale o cambiamenti nell’uso di materiali. I due tipi di abito più comuni per il business wear sono il monopetto a due o tre bottoni e il doppiopetto, da portare esclusivamente con camicie a maniche lunghe.

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La vestibilità è la componente più importante dell’abito: deve avere linee pulite che accompagnano il corpo senza stringere o avere eccedenze di tessuto ondeggiante, soprattutto nella zona del cavallo e delle ascelle. Sono piccoli dettagli che la gente nota, senza saperlo e influiscono sull’immagine della persona. Inoltre le lunghezze di pantaloni e giacca non devono oltrepassare la fine dei polsi e delle caviglie, e la manica della giacca deve mostrare almeno 1 centimetro di polsino della camicia.

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Anche il colore indossato ha un certo impatto visivo. Secondo le regole del business, meglio se di lana fine blu o grigio scuro negli ambiti in cui si richiede un certo rigore. Questa usanza proviene dal Regno Unito, capitale della moda maschile. È infatti di origine britannica la regola “no brown in town”, che imponeva solo il grigio scuro o il blu per l’abito uomo. I motivi però erano meramente pratici, in quanto questi colori dissimulavano più facilmente la polvere della città. Oggi l’abito marrone è invece sempre più apprezzato nell’ambito del business, mentre resta un tabù oltreoceano.

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I colori trasmettono molto di più di ciò che si potrebbe pensare. I colori scuri hanno di per se un significato di autorità e potere, ed il blu in particolare evoca sentimenti di fiducia nelle relazioni personali e negli affari. Questo colore implica messaggi di credibilità, competenza e affabilità, in più si accosta bene a quasi tutti i colori e tonalità di pelle, permettendo molte combinazioni tra camicia e cravatta. Le tonalità calde dei marroni invece fanno sentire le persone maggiormente a proprio agio e vi fanno percepire più approcciabili. Il grigio suggerisce responsabilità e fermezza, ed il nero è considerato troppo severo e duro e suggerisce seriosità, sconsigliabile da utilizzare nel business in generale. Come regola generale, nell’abbigliamento business si consiglia di essere cauti nell’utilizzo di troppi colori e fantasie in una sola volta, meglio optare per motivi tenui o righe chiare e quadretti a basso contrasto.

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È inoltre importante abbinare bene gli accessori, fondamentali in quanto danno l’impressione di cura, precisione e attenzione al dettaglio. Accessori come pochette da taschino, spillette o orologi, sono piacevoli alla vista e personalizzano con originalità un outfit da ufficio. L’importante è di non indossarne più di due o tre insieme per un look sobrio, e di abbinarne i colori: le scarpe dello stesso colore della cintura, così come per il colore dei metalli di orologio, fibbia e bottoni.

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E tu come vesti normalmente in ufficio?